
La foto è rimasta dentro la machcinetta digggitale, la minestra dentro le nostre panze :o))). Gli "strichetti" sono, in dialetto bolognese ,la pasta rigorosamente all'uovo, fatta a forma di farfalla. Mi ricordo che la mia nonna gli strichetti me li faceva con la panna...spesso quella che si raccoglieva direttamente dal latte munto. Comunque l'altra sera sono tornata dal corso di yoga (eh si sto cercando in tutti i modi di rilassarmi) e nn avevamo ancora fame quindi ho deciso di fare questo piatto di per se semplicissimo e veloce, ma la verza per stufare ci impiega più di un'ora. Personalmente preferisco non sbianchirla prima perchè mi piace il sapore forte di questo ortaggio. Quindi mentre la verza stufava ho colto l'occasione per fare due strichetti :o)
x 2 persone
100 gr farina
1 uovo
5/6 figlie di verza
aglio
olio
peperoncino
una puntina di dado
acqua
50 gr pancetta dolce
-Pulire le foglie di verza togliendo la costola centrale e sciacquarle. In una casseruola mettere un giro d'olio schiacciare un peperoncino e far rosolare bene uno spicchio di aglio, poi toglierlo. Aggiungere la verza tagliata a listarelle, far insaporire qualche minuto e aggiungere del brodo di dado incoperchiare (si dice così??) e lasciare stufare. Non fate asciugare troppo la verza perchè il liquidino serve poi per mantecare gli strichetti. Aggiustare di sale. Mentre la verza cuoce fare la sfoglia, tirarla fine ricavare delle strisce con la rotellina ,da ogni striscia ritagliare dei rettangoli e con un movimento che a prole nn vi so spiegare fare gli strichetti (in soldoni, non basta pizzicare in mezzo in modo da formare la farfalla, ma bisogna far scivolare la pasta da entrambi i lati in modo che in mezzo si crei un'intercapedine...come in quelle compere), comunque se seplicemente "striccate" in emzzo va poi bene lo stesso :o)
In una padella larga far rosolare un po di pancetta a dadini , aggiungere la verza e far insaporire
Cuocere gli strichetti , sono cotti quando vengono a galla, scolarli e buttarli in padella, fateli saltare aggiungendo un po' di acqua fatta dalle verze. Cospargere di abbondante parmigiano.